sabato 18 maggio 2013

imperdibile


VOI SIETE IL DIAVOLO! LIVE IN NOVARA

DOMENICA 19 MAGGIO 2013 ( giorno in cui si festeggia la Pentecoste, quindi auguri in anticipo a tutti i fortunati che si chiamano Pentecoste)

Al prestigioso circolo ARCI Big Lebowski, sito nell'incantevole cornice di Corso Trieste 15 a Novara - Enrichino Veronica presenta l'affascinante ed avventuroso spettacolo:

VOI SIETE IL DIAVOLO!

E il suo dolce, misterioso, cinico musicista RIZ FOLLI ..CI SARA' (si, come l'omonima, orecchiabilissima canzone di Carrisi/Power del 1984), 1984 (si, come il titolo di un famoso romanzo di George Orwell pubblicato nel 1948), (si, è l'anno in cui gli USA hanno riconosciuto il governo della Corea del Sud), Corea del Sud(si, è quella in cui fanno i film horror in cui è impossibile distinguere i personaggi).

Hanno detto di lui:

Mahmud Ahmadinedschad: " Veronica mi fa pisciare addosso dal ridere..e uno che è abituato a sentirsi chiamare con un nome come il mio ha una soglia del divertimento molto alta!"

Il Santo Padre Papa Francesco: " Quella storia delle suore zitelle me l'ha scritta Enrico Veronica sotto l'effetto di potenti ipnotici che gli avevo sciolto in una vodka!"

Avvocato Giulia Bongiorno: " Da quando è morto il Senatore Andreotti l'unico con cui faccio telefonate erotiche è il solo Enrico Veronica!"

Barba barba: " Per lui (Enrico Veronica) -una volta mi sono depilato i genitali!" ACCORRETE NUMEROSI E RODITORI!




1 giugno


mercoledì 1 maggio 2013

Ion Koman alla galleria rotaross


Ion Koman è nato in Moldavia, regione che ci immaginiamo popolata da spiriti romantici e irrequieti, condannati a vita errabonda dalla struggente nostalgia di qualcosa a cui non saprebbero dare un nome, ma che li incalza, come un vuoto e un'ansia, dal fondo del cuore.
Proprio come gli zingari, o gli ebrei orientali di quello che fu l'impero degli zar, prima e l'Unione Sovietica, dopo.
E difatti non c'è chi, a tutta prima, nel guardare la sognante narrazione di Koman, non vada col pensiero alle atmosfere  oniriche della pittura di Chagall.
Ion Koman, Viso nell'ombra, 2004
Ma in un sapiente gioco di specchi, nella pittura di Koman, se ci sono le ombre, le trasparenze e le evanescenze della favola, la favola non c'è. C'è, se mai, gente che racconta favole. Per questa via, di narrazione nella narrazione, nella sua pittura torna il realismo, nell'accezione che gli fu data dalla coppia Prévert-Carné.
Les enfants du paradis, 1945
Perché Ion ha studiato a Mosca, tra i grattacieli che esibiscono, in un'estrema erezione, l'orgoglio senile del regime,  e il luccichio di rimmel dei magazzini Gum, la fascinosa Mata Hari dell'ormai irresistibile restaurazione capitalista.
Mosca, panorama urbano
I villaggi, i boschi e le notti del paese natale sono perciò filtrati e ricostruiti attraverso le geometrie metropolitane e le sedimentazioni culturali, di cui un caleidoscopio spazio-temporale palesa ed occulta le tracce, mescolando nel vortice di una postmodernità negata le apparenti contraddizioni, o forse l'ardito esercizio di dialettica, di tutta una generazione in bilico tra dogma ed eresia.
Ion Koman, Orizzonti arancioni, 1997
Ion Koman, La città rossa, 2001
Ricercare le suggestioni dei maestri nelle contaminate figurazioni di Koman diventa quindi un  esercizio utile, ma non sempre facile.
Aristarkh Lentulov, Mosca, 1913
Ion Koman, Sulla spiaggia, 1997
In questa sua bagnante, ad esempio, le citazioni si sovrappongono, da Picasso a Modigliani, fino agli espressionisti, passando attraverso le costruzioni ellittiche di Malevič.
Si tratta, dunque, di arte molto colta, in cui si sedimenta uno studio scrupoloso della storia dell'arte, con un occhio di riguardo per le avanguardie russe, ma non solo.
Ion Koman, Figure nel bosco 1, 2010
Ion Koman, Figure nel bosco 2, 2010
Nelle opere di questi ultimi anni, gli anni, per intenderci, della crisi, disperata ma non seria, della società del mercato, la figurazione di Ion si spinge ad attingere al modello di un altro attento cronista di grottesche apocalissi delle civiltà, Hieronymus Bosch.
Hieronymus Bosch, Il giardino delle delizie
Nella composizione di questi lavori, con inserimento a collage su uno sfondo, delle figurine dei personaggi, Koman ribadisce, attraverso un'autocitazione, la sua concezione non disgiuntiva della dialettica tra passato e presente, in virtù della quale, superare è anche, sempre, conservare.
Seguo Ion Koman da quando, più o meno, è arrivato in Italia, questa mostra antologica, che presenta opere dal 2006 al 2012, la raccomando vivamente.