martedì 2 febbraio 2021

Jack Clemente. Fuga dalla provincia

 


Jack era un amico di gioventù dei miei genitori, fu lui a presentare, come si usava allora,  mio padre a mia madre. Omosessuale, con poca abilità o volontà di mantenere l'incognito, ebbe vita grama durante il fascismo. Nel 1944, durante l'usuale passeggio cittadino sotto i portici, fu brutalmente schiaffeggiato dai militi di una squadraccia, che non fecero mistero, ricorrendo ai termini più triviali, delle loro miserabili motivazioni.

Ma anche il dopoguerra, nella città un po' bigotta dominata da uno Scalfaro che anticipava Panciroli e dalla carità pelosa della signora Musso, non erano tutte rose e fiori. Per questo, nei primi anni 50, si trasferì a Parigi. E fu la sua fortuna.










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