domenica 10 gennaio 2021

Luigi Vietti

 

Luigi Vietti (Cannobio, 13 febbraio 1903- Milano, 28 marzo 1998).

 

Si iscrive alla facoltà di ingegneria a Milano nel 1923, ma dopo essersi trasferito nel 1925 a Roma si laurea con lode in architettura alla Sapienza nel 1928.

→ Vietti nello studio di Novara          

 

Nel 1929 vince il concorso indetto dall'Istituto per le Case Popolari di Roma per realizzare una casa modello alla Garbatella.

 

Si avvicina alle istanze del razionalismo e nel 1930 partecipa, insieme a Bottoni e Pollini, come delegato italiano al terzo congresso CIAM a Bruxelles. Pur non aderendo al MIAR, collabora all' organizzazione e partecipa alle Esposizioni di Architettura Razionale del 1928, del 1931 e del 1932. Nel 1933 partecipa alla V Triennale di Milano con i due progetti per la Casa alta a struttura d’acciaio


 

 

Nel periodo 1931-1933 collabora con la sezione distaccata della Sovrintendenza di Torino ed è Ispettore Onorario per i Monumenti della Liguria. In questo ruolo nel 1932 progetta la Nuova Stazione Marittima Andrea Doria di Genova.


Nel 1934 partecipa con Antonio Carminati, Pietro Lingeri, Ernesto Saliva, Giuseppe Terragni al concorso di primo grado per il Palazzo del Littorio di Roma e nel 1935 a quello per il nuovo Auditorium di Roma, con un progetto molto audace, non premiato dalla giuria. Del 1934 è anche la partecipazione insieme all'amico Ignazio Gardella, al concorso per la realizzazione della Casa del Fascio di Oleggio (Novara) nel quale si distingue, pur non vincendo, per la modernità di scuola lecorbusieriana del progetto.

 

 

Per la realizzazione dell'Esposizione Universale del 1942, nel 1936, il Commissario Vittorio Cini presenta a Mussolini una rosa dei maggiori nomi dell'architettura del tempo: Libera, Del Debbio, Terragni, Michelucci, Montuori e Muzio; il Duce sceglierà Vietti insieme a Piacentini, Pagano, Piccinato e Rossi. Suoi sono i prospetti modernissimi dei palazzi di vetro presenti nel progetto presentato a Mussolini, che tuttavia non approva questa architettura perché la giudica troppo moderna e «priva di richiami figurativi alla storia dell' architettura nazionale».

 

 

 

Tra il 1950 e il 1953 è impegnato nel progetto di recupero dell'Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, per la Fondazione Cini, Vietti contribuisce al restauro di fabbricati esistenti e realizza nuovi progetti, il più noto dei quali è il Teatro Verde, che firma insieme ad Angelo Scattolin.

 

Agli inizi degli anni sessanta il principe Karim Aga Khan IV lo incarica insieme a Jacques Couelle e a Michele Busiri Vici della progettazione dei suoi interventi nella Costa Smeralda.[9] In tale ambito realizza il centro del villaggio di Porto Cervo, alberghi, come il Cervo e il Pitrizza, e molte ville di pregio quali le Cerbiatte, scelte dal Principe Karim per farne la propria dimora, e le Romazzine sul promontorio omonimo.

 

 

 

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