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lunedì 25 settembre 2023
giovedì 11 febbraio 2021
sabato 30 gennaio 2021
Cartoline commemorative
domenica 10 gennaio 2021
Luigi Vietti
Luigi
Vietti
(Cannobio, 13 febbraio 1903- Milano, 28 marzo 1998). Si iscrive alla facoltà di ingegneria a Milano nel 1923, ma dopo essersi trasferito nel 1925 a Roma si laurea con lode in architettura alla Sapienza nel 1928. → Vietti
nello studio di Novara |
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Nel 1929 vince il concorso indetto
dall'Istituto per le Case Popolari di Roma per realizzare una casa modello
alla Garbatella. |
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Si avvicina alle istanze del
razionalismo e nel 1930 partecipa, insieme a Bottoni e Pollini, come delegato
italiano al terzo congresso CIAM a Bruxelles. Pur non aderendo al MIAR,
collabora all' organizzazione e partecipa alle Esposizioni di Architettura
Razionale del 1928, del 1931 e del 1932. Nel 1933 partecipa alla V Triennale
di Milano con i due progetti per la Casa alta a struttura d’acciaio |
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Nel periodo 1931-1933 collabora
con la sezione distaccata della Sovrintendenza di Torino ed è Ispettore
Onorario per i Monumenti della Liguria. In questo ruolo nel 1932 progetta la
Nuova Stazione Marittima Andrea Doria di Genova. |
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Nel 1934 partecipa con Antonio
Carminati, Pietro Lingeri, Ernesto Saliva, Giuseppe Terragni al concorso di
primo grado per il Palazzo del Littorio di Roma e nel 1935 a quello per il
nuovo Auditorium di Roma, con un progetto molto audace, non premiato dalla
giuria. Del 1934 è anche la partecipazione insieme all'amico Ignazio
Gardella, al concorso per la realizzazione della Casa del Fascio di Oleggio
(Novara) nel quale si distingue, pur non vincendo, per la modernità di scuola
lecorbusieriana del progetto. |
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Per la realizzazione
dell'Esposizione Universale del 1942, nel 1936, il Commissario Vittorio Cini
presenta a Mussolini una rosa dei maggiori nomi dell'architettura del tempo: Libera,
Del Debbio, Terragni, Michelucci, Montuori e Muzio; il Duce sceglierà Vietti
insieme a Piacentini, Pagano, Piccinato e Rossi. Suoi sono i prospetti
modernissimi dei palazzi di vetro presenti nel progetto presentato a
Mussolini, che tuttavia non approva questa architettura perché la giudica
troppo moderna e «priva di richiami figurativi alla storia dell' architettura
nazionale». |
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Tra il 1950 e il 1953 è
impegnato nel progetto di recupero dell'Isola di San Giorgio Maggiore a
Venezia, per la Fondazione Cini, Vietti contribuisce al restauro di fabbricati
esistenti e realizza nuovi progetti, il più noto dei quali è il Teatro Verde,
che firma insieme ad Angelo Scattolin. |
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Agli inizi degli anni sessanta
il principe Karim Aga Khan IV lo incarica insieme a Jacques Couelle e a
Michele Busiri Vici della progettazione dei suoi interventi nella Costa
Smeralda.[9] In tale ambito realizza il centro del villaggio di Porto Cervo,
alberghi, come il Cervo e il Pitrizza, e molte ville di pregio quali le
Cerbiatte, scelte dal Principe Karim per farne la propria dimora, e le
Romazzine sul promontorio omonimo. |
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lunedì 23 novembre 2020
Raffaello Giolli
La sua attenzione si rivolse soprattutto alla pittura lombarda e, più
in generale, italiana, dell'Ottocento e del Novecento, a suo parere
ingiustamente sottovalutata rispetto alle esperienze impressioniste e
post-impressioniste dell'arte francese.
Nel 1919 partecipò alla fondazione a Milano del Circolo d'alta cultura che, anche grazie alla sua attività, assunse
un importante ruolo nelle vicende culturali di quegli anni Nello stesso anno
iniziò a curare una rubrica d'arte sul quotidiano milanese «La Sera »pubblicando,
tra l'altro, una serie di articoli sulla
I Biennale internazionale delle arti decorative allestita nel 1923 nella
villa reale di Monza.
Amico di Edoardo Persico, di cui condivideva le idee di rinnovamento
dell’architettura, nel 1926 scrisse un saggio, mai completato, Architettura alla garçonne (il cui
manoscritto, in gran parte, fu probabilmente disperso durante la perquisizione
che accompagnò il suo arresto nel settembre del 1944) in cui criticava il
nazionalismo architettonico di radice risorgimentale, schierandosi apertamente
al fianco delle più aggiornate ricerche europee e contro l'accademismo
coltivato dal regime fascista.
Non fu una rivista di tendenza e ciò gli permise di pubblicare opere
tra loro eterogenee. 1928 fu la prima rivista a dar credito agli architetti del
Gruppo 7, fino ad allora quasi
ignorati o contestati dalla pubblicistica nazionale.
Dal 1925 insegnò per quindici anni, a Milano, all'Accademia libera di cultura e arte.
Con l'istituzione della cattedra di storia dell'arte introdotta dalla
riforma Gentile, fu chiamato a insegnare nei licei statali milanesi Berchet, Parini, Beccaria, fino a quando
non ne fu allontanato perché rifiutò il giuramento fascista.
Dal 1929 iniziò a occuparsi anche di cinematografia, inserendola, per la prima volta in Italia, a pieno diritto tra le arti. A partire dalla metà degli anni Trenta la sua attenzione si rivolse sempre più verso l'architettura. Dal 1935 all'aprile del 1940 suoi articoli furono pubblicati sulle riviste «Domus» e «Casabella», in quest'ultima, nel 1936, successe a Edoardo Persico nella cura della rubrica Architettura mondiale
Nel luglio del 1940 venne arrestato dall'OVRA e internato con il figlio Paolo fino al febbraio del 1941, poi gli fu imposto il domicilio obbligato a Senago. Tornò, quindi, nella casa di famiglia a Vaciago dove si dedicò alla stesura del libro La disfatta dell'Ottocento.In questi anni mantenne la collaborazione con «Casabella» e «Domus», mentre i suoi articoli furono rifiutati dal «Corriere della sera». Continuò nella sua attività antifascista, e fu vicino al movimento partigiano della Val Tornato a Milano, cercò di formare un gruppo di lotta costituito per la maggior parte da artisti e intellettuali. Con nome di battaglia "Giusto" collaborò regolarmente a giornali clandestini di propaganda politica, tra i quali l'«Avanti!». Il 14 settembre 1944 fu arrestato con la moglie e il figlio Federico dalla legione Muti, venne torturato e trasferito nei primi giorni di ottobre nel carcere milanese di S. Vittore.
Fu successivamente deportato a Mauthausen, dove morì al campo Gusen 2
nella notte tra il 5 e il 6 gennaio 1945.